La prima parola che mi viene da dire è “GRAZIE AC”.
Grazie per i tanti volti noti che mi stanno accanto in sala, seduti a poca distanza uno dall’altro, che mi ricordano i tanti vissuti della mia esistenza, momenti veri di una vita insieme nel nome e nel segno del Signore.
Ci ha uniti la preghiera, la riflessione, l’azione. E’ lì, in AC, che abbiamo riscoperto la nostra vera umanità, nei limiti e nei talenti.
Poi lentamente si abbassano le luci, i bambini ed i ragazzi sono andati in altri luoghi per festeggiare a modo loro, ed iniziano a scorrere sullo schermo le immagini di uno storico filmato con i fotogrammi ingialliti di coloro che hanno ben incarnato nel tempo lo spirito associativo.Alcuni dalle file centrali ricordano con un filo di voce e con nostalgia altre donne e altri uomini, autentici testimoni di fede che la polvere
del tempo ha reso invisibili, ma che sono stati vere colonne dell’AC che fu.
Una bella compagnia di “santi”, anche non proclamati, quella santità che è di tutti, testimoniata in sala dai racconti di alcuni presenti. Quelle immagini non potevano non riportare alla memoria le parole che Paolo VI amava ripetere quando incontrava l’amata AC, ma non solo: “Voi siete un segno, voi un’immagine, voi un mistero delle presenza di Cristo”.
Questo è stato lo spirito della presenza degli adulti ( pochini in realtà ) che hanno partecipato domenica 15 Aprile a Mazara ai festeggiamenti dei 150 anni associativi, ma con noi erano presenti i tanti rimasti a casa ( impossibilitati per età o per acciacchi vari ) associati e non, specialmente quelli che nel tempo avevano assaporato il gusto dell’AC e che nel presente ne sono ai margini. Auguri AC per i tuoi prossimi 150 anni e che il futuro non porti via il passato.
C. P.