Dal 25 al 28 Agosto 2017 si è svolto il campo diocesano per giovani ‘Vivere in bellezza’, presso l’oasi Bartolomea Capitanio di Rampinzeri.
Per i 13 ragazzi che hanno partecipato, il campo è stato un momento di arrivo e di partenza, un momento per riflettere e per pregare. Un momento carico di forti emozioni, di confronti, di condivisione, di raccoglimento e soprattutto di divertimento.
Durante i quattro giorni i ragazzi hanno riflettuto sul senso della bellezza della vita e della bellezza che si trova dentro di noi.
Sono stati tantissimi i momenti di riflessione e di incontro con il proprio ‘io’, come il momento di deserto e di adorazione che si è poi concluso con la confessione. Durante il deserto i ragazzi hanno dovuto leggere delle domande, sparpagliate per il campo in delle buste. Le domande sono servite come spunto di riflessione. Dopo la confessione ogni ragazzo ha ricevuto una stellina fluorescente che rappresentava la Stella che deve illuminare il cammino per realizzare l’opera che Dio ha deciso per ognuno di noi.
In altri momenti i ragazzi hanno riflettuto sui testi di canzoni come ‘Meraviglioso’ di Modugno, ‘Che sia Benedetta’ di Fiorella Mannoia, ‘Lo Specchio’ di Giuseppe Nastasi e ‘Voglio coraggio’ dei The Sun. Dopo aver ascoltato le canzoni sono stati condivisi pareri e riflessioni.
Decisamente il momento più suggestivo è stata la visita al Cretto di Burri: una riproduzione dei ruderi della vecchia Gibellina, demolita dopo il terremoto del Belice del 1968. La struttura, completamente immersa nella natura, ha creato un’atmosfera intrisa di tristezza e di tragedia.
Di certo non sono mancati i momenti di divertimento e di gioco di squadra!
I ragazzi si sono divertiti tantissimo durante i giochi d’acqua e nella caccia al tesoro. Il momento di certo più divertente è stato il riprodurre le danze tipiche di paesi come Stoccolma, Addis Adeba e Hong Kong.
La cosa più importante dell’intero campo è stato il rapporto che si è instaurato tra i ragazzi. 13 persone che hanno messo la loro vita al centro, che hanno condiviso, con persone che conoscevano appena, momenti delicati della propria vita.
E forse è proprio questo lo scopo del campo, creare una famiglia, una bella famiglia, l’immensa famiglia che è l’AC.
Personalmente posso affermare che il campo è stato un’esperienza a 360 gradi che mi ha aiutato a capire molte cose della mia vita e che mi ha permesso di conoscere persone meravigliose che rimarranno sempre nel mio cuore.
Benny Pizzo
Referente MSAC Marsala