Dedicare un’intera giornata alla vita, riflettendo su quanto questa sia rilevante nella nostra esistenza, attraverso giochi, balli, canti, preghiera, workshop e concludendo con una tavola rotonda denominata “Vivo ergo sum”; è quello che è avvenuto a Mazara del Vallo, sabato 3 giugno 2017. L’Azione Cattolica della diocesi di Mazara del Vallo, ha organizzato la I edizione della “Festa della Vita”, che si ripeterà ogni anno, in concomitanza con la festa di fine anno, a cui hanno partecipato più di 50 giovanissimi e giovani di tutta la diocesi, che hanno celebrato la vita all’interno dell’atrio del seminario vescovile, che si affaccia sulla piazza della Repubblica, fronteggiando il Palazzo Vescovile e la Basilica Cattedrale. Un luogo che per l’Azione Cattolica di Mazara è come una seconda casa, infatti, il rettore del seminario, Don Giuseppe Biondo, è l’assistente unitario Diocesano di AC. I ragazzi, con la collaborazione di Don Pino, hanno trasformato la location in un luogo di festa, che ha accolto le associazioni che hanno partecipato alla giornata, tra cui il Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto alla Vita di Mazara, Lisola di Marsala che si occupa nel territorio di clownterapia ed i Medici Cattolici Italiani della sezione di Mazara del Vallo.Le associazioni sopraelencate, sono state coinvolte nell’organizzazione dei “workshop”, dando così, ai giovanissimi e ai giovani partecipanti, la possibilità di “toccare con mano” e di vedere più da vicino, quelle che sono le associazioni che ogni giorno si spendono per la vita, agendo silenziosamente sul nostro territorio. Successivamente i giovani sono stati coinvolti in una serie di attività ludico ricreative che hanno avuto come filo conduttore la vita. In primis il “City-game”, una caccia al tesoro, organizzata e coordinata dalle segretarie, Ludovica e Marika e dall’equipe del MSAC della diocesi di Mazara (Movimento Studenti Azione Cattolica), che si è conclusa con un “flash-mob” su piazza della Repubblica, con sottofondo “Viva la Vida” dei Coldplay, al quale hanno partecipato i ragazzi Down dell’associazione “Famiglie e Persone Down” di Palermo, anche loro, presenti alla festa. Al termine, sono stati regalati a tutti i giovani partecipanti, dei pacchetti contenenti dei semi. Una scelta non casuale. Infatti, tutto inizia da un seme, simbolo di rinascita, di speranza verso il futuro; l’amore, che rappresenta il concime, la Salute, l’educazione, il rispetto… diventiamo uomini e donne di un grande prato, fatto da diversi semi, la società. Successivamente i giovani hanno lasciato le impronte delle loro mani, su un maxi telo bianco, per ricordare che la vita va vissuta, colorandola con mani operose e sporche di colori che contraddistinguono il sacrificio, la passione, il lavoro, l’umiltà… Terminate le attività, i giovani e gli adulti, sono stati chiamati a riflettere sulla Vita, dando un’intonazione più forte alla giornata, soffermandosi sull’etica e sulla morale della nostra esistenza. La tavola rotonda, denominata “Vivo ergo sum”, rivisitando la citazione cartesiana del “cogito”, è stata fortemente voluta per riflettere sull’imperativo “Vivo dunque sono”. Un’esclamazione non aleatoria, ma che si impone sull’importanza della vita per definirsi uomo o donna, dando così senso alla nostra esistenza. La tavola rotonda è stata moderata dalla dott.ssa Maria Chiara Parisi e coordinata, diretta e trasmessa da Mario Li Vigni, entrambi vicepresidenti diocesani del settore giovani di AC e da Michele Colicchia, membro equipe. Ad introdurre i lavori Don Giuseppe Biondo, il quale è intervenuto soffermandosi sul servizio a cui noi di Azione Cattolica siamo stati chiamati ad adempiere e ricordando che per un cristiano “La parola del Vangelo è al centro della vita, è Fonte di Vita, il Vangelo è Vita”. Hanno seduto al tavolo il presidente diocesano AC Ing. Francesco Crinelli, che ha sottolineato il compito dell’Azione Cattolica, quale Associazione laica, che opera nel territorio diocesano, ponendo al centro del proprio servizio il Vangelo, che forma generazioni e come una “compagna di vita” ti prende per mano quando sei un ragazzino, con l’ACR, e continua a camminare con te da giovanissimo, giovane, adulto, adultissimo…; e il Dott. Giuseppe Parisi, presidente AMCI della sezione di Mazara del Vallo, il quale riportando le parole del Santo Padre, ha ricordato la missione a cui ogni medico è chiamato, soprattutto un medico cattolico, che non deve mai dimenticare la sacralità della vita, “Dare la vita è aprire il cuore, ricorda, e prendersi cura della vita È spendersi con tenerezza e calore per gli altri, portare nel mio cuore l›interesse per gli altri.” Colui che ha presieduto la tavola rotonda, è stato il Dott. Giuseppe Battimelli, vicepresidente nazionale AMCI per il sud Italia, ospite d’eccellenza per l’azione cattolica. Il vicepresidente, dopo aver omaggiato i due vicepresidenti diocesani, Mario Li Vigni e Maria Chiara Parisi, il Dott. Parisi e l’Ing. Crinelli della rivista “Orizzonte medico”, la spilletta e la tessera AMCI, ha tenuto una “lectio-magistralis” sulla bioetica, lanciando interrogativi ai quali ognuno è stato chiamato a rispondere e a riflettere silenziosamente. “L’embrione, chiede Battimelli, è un soggetto o un oggetto? Il malato in coma è ancora una vita? Quando comincia una vita? Essa, è un mistero, ma ci sono diversi step da percorrere, il primo, quello biologico riguarda la fecondazione, il secondo, quello filosofico che si interroga sulla persona umana, il terzo, teologico, in cui ognuno di noi si riconosce creatura, per cui deve tutto al proprio Creatore”. L’uomo, ha un rapporto con Dio sia verticale che orizzontale, quindi l’individuo istaura con Lui, una relazione unica, personale, diretta e aspira alla vita eterna, partecipando alla vita intima con Dio. Successivamente il Dott. Battimelli si sofferma sulle tecnologie, sulle innovazioni apportate da queste, la “creazione” di un figlio, come se venisse costruito su misura, a proprio piacimento, senza sentire il desiderio di unirsi ad un’altra vita per generarne una terza. Considerazioni etiche obsolete, che portano persino a conoscere le condizioni della vita che porto in grembo, decidendo così se portare a termine la gravidanza o meno. Le maternità surrogate, o utero in affitto, sono metodi in cui si legalizza e formalizza la mercificazione delle vite, trasformandole in mezzo di sostentamento economico. La vita umana è la nuova questione sociale, come afferma lo stesso Giovanni Paolo II nella sua Enciclica “Evangelium Vitae” e quindi è impossibile non parlarne, è un problema culturale, educativo, a livello politico, istituzionale… e non può non essere attenzionata da tutti noi. “Vivere la vita buona del Vangelo, cercando di trovare la nostra dimensione ecclesiale, attuando un processo di umanesimo, favorendo stili di vita sani rivolti ai giovani, ai ragazzi, cercando di evitare la rassegnazione e il fatalismo, che sono dei peccati gravissimi”, afferma e conclude il Dott. Battimelli. A seguire il suo intervento e a concludere la tavola rotonda, è stata la testimonianza di Marilena. Una donna, una mamma coraggiosa, che ha accettato la Vita, che ha deciso di affrontare la gravidanza, nonostante il compagno volesse persuaderla all’idea dell’aborto. Gli angeli, così li definisce Marilena, del CAV e del Movimento per la Vita, riescono a dissuaderla dall’idea di compiere un gesto così drastico e porta al termina la sua gravidanza e oggi, Gioele, è il suo “Si alla Vita”. Un momento di forte emozione e di profonda commozione ha coinvolto la platea. Sono intervenuti alla tavola rotonda, il maresciallo della motovedetta dei Carabinieri di Mazara, Fabrizio Sanclemente, il presidente Rocca dell’Associazione Famiglie e Persone Down di Palermo, il consigliere nazionale AMCI il Dott. Raffele Pomo, la Dott.ssa La Porta, presidente del Movimento per la Vita di Palermo. La festa della vita si è conclusa con i ringraziamenti, con la donazione di una raccolta di libri dell’“Ave ”, casa editrice dell’Azione Cattolica, al Dott. Battimelli, e con la lettura del messaggio che i vicepresidenti diocesani dell’azione cattolica di Mazara, hanno ricevuto la mattina del 3 giugno, da parte degli incaricati giovani regionali, Eva e Davide, e dall’assistente regionale del settore giovani Don Calogero, “Ricordate che cosa, chi ci sta oltre! Ricordate di essere messaggeri di Dio, di un Dio dell’Amore che alla teoria preferisce la vita, preferisce il cuore a cuore. Fatevi perciò cuori che accompagnano altri cuori, a volte infranti. Vite che regalano la bellezza ricevuta proprio oggi che la vita la festeggiate”. La Festa della Vita, è stato un vero e proprio inno alla vita, vissuta nella pienezza della gioia di Dio, di Lui che è Amore e dona Amore. Lui, Fonte di Vita, ha guidato questa meravigliosa giornata, trascorsa all’insegna del divertimento e della riflessione. Con questa festa, l’Azione Cattolica della diocesi di Mazara del Vallo e l’Associazione Medici Cattolici Italiani, hanno avuto modo di incontrarsi, confrontarsi e riconoscere che entrambe, associazioni laiche, vivono parallelamente alla vita ecclesiastica, dando il proprio contributo e supporto, con il proprio carisma, la propria gioia, il coraggio e rispondendo al servizio a cui sono stati chiamati; entrambi, hanno riconosciuto nel proprio “ego” lo stesso fine: Dio e la Sua Parola. Camminare, agire, servire… ponendo al centro il Vangelo, come Fonte di Vita, che prevale su Tutto e Tutti; seguendo una prospettiva Diocentrica, con Dio, appunto, al centro, come fulcro su cui ruota la nostra esistenza. In fondo, le nostre Associazioni, sono “figlie dello stesso Padre”, che lavoreranno insieme, collaborando, promuovendo progetti comuni.
Dott.ssa Maria Chiara Parisi
Vicepresidente e Addetto Stampa Settore Giovani Azione Cattolica Diocesi di Mazara del Vallo
Articolo tratto dalla rivista “Orizzonte Medico” n.2 marzo-aprile 2017