30 APRILE
È il 1867 quando due giovani universitari, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, fondano a Bologna la Società della Gioventù Cattolica Italiana, che presto prenderà il nome di Azione Cattolica. 150 anni di fedeltà e servizio alla Chiesa, vissuta con preghiera, azione e sacrificio.
Non poteva essere festeggiata che al meglio la nostra Bella Storia, insieme al Santo Padre Papa Francesco in Piazza San Pietro, molto legato alla nostra famiglia, perché l’AC “È una storia bella e importante, per la quale avete tante ragioni di essere grati al Signore e per la quale la Chiesa vi è riconoscente. È la storia di un popolo formato da uomini e donne di ogni età e condizione, che hanno scommesso sul desiderio di vivere insieme l’incontro con il Signore: piccoli e grandi, laici e pastori, insieme, indipendentemente dalla posizione sociale, dalla preparazione culturale, dal luogo di provenienza”.
Immancabili le sue frasi semplici ma piene di significato, ricordandoci la nostra chiamata missionaria, come l’hanno vissuta molti dei nostri santi e beati “Non dimenticare questo: non camminare con gli occhi all’indietro, farete uno schianto! Non guardarsi allo specchio! In tanti siamo brutti, meglio non guardarsi! E non mettersi comodi in poltrona, questo ingrassa e fa male al colesterolo! (…) Vi incoraggio a continuare ad essere un popolo di discepoli-missionari che vivono e testimoniano la gioia di sapere che il Signore ci ama di un amore infinito, e che insieme a Lui amano profondamente la storia in cui abitiamo. Così ci hanno insegnato i grandi testimoni di santità che hanno tracciato la strada della vostra associazione, tra i quali mi piace ricordare Giuseppe Toniolo, Armida Barelli, Piergiorgio Frassati, Antonietta Meo, Teresio Olivelli, Vittorio Bachelet. Azione Cattolica, vivi all’altezza della tua storia! Vivi all’altezza di queste donne e questi uomini che ti hanno preceduto”.
Dopo le bellissime parole del Santo Padre e dopo aver fatto festa, cantando e ballando i principali inni dell’ACR e quello scritto per i 150 anni dal maestro Francesco Sportelli, nel pomeriggio i delegati sono entrati nel vivo dell’assemblea, con la votazioni degli emendamenti in seduta plenaria, continuata fino in serata inoltrata ed in contemporanea le votazione del Consiglio nazionale.
Prima di cena è stata celebrata la Santa Messa presieduta da don Antonio Mastantuono, Vice Assistente generale AC.
La festa dei lavoratori del primo maggio, è iniziata dalla celebrazione presieduta dal cardinale Farrell che citando il tema dell’Assemblea “Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale”, ha proposto San Giuseppe come lavoratore e padre modello di santità da imitare: «È stato un servo saggio e fedele dell’essenziale, essendo Cristo l’essenziale da custodire».
Restando in tema, Sergio Gatti, Vicepresidente del Comitato delle Settimane Sociali, è intervenuto al dibattito dal tema: Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale: l’Azione cattolica verso la Settimana Sociale. Il suo invito è quello di “Creare delle nuove categorie culturali anche per il lavoro, senza ricette, perché i robot arriveranno, li hanno inventati gli uomini che, quindi, sono ancora i protagonisti di questo cambiamento”.
In seguito, prima di aver approvato la version e definitiva del documento assembleare, il presidente ha esposto il suo discorso di fine assemblea, invogliando l’associazione ad essere non solo partecipi, ma anche partecipativi, senza “rimanere fermi nelle strada fatta ma incamminarci con lo zaino in spalla verso una strada in salita”.
Il presidente ha ribadito ancora una volta l’importanza del Documento Assembleare, non come un semplice testo da leggere e metterlo da parte, ma da “tradurre in concreto nelle parrocchie e diocesi, per essere comunità attive e vive”. Il Documento servirà per darci alcune coordinate in questo percorso triennale e dovrà essere impiegato in simultanea con l’Evangeli Gaudium, molto apprezzato dal Papa per il nostro utilizzo come carta magna e alle sue ‘estensioni’ Laudato sì ed Amoris Laetitia.
In questo triennio bisognerà mettersi in ascolto dei giovani, prendendosi cura della propria vita, di fare la loro vita un percorso di scelta, di vocazione, dove ognuno non può sottrarsi.
Gli eletti al Consiglio nazionale sono stati:
Adulti | Giovani | Acr |
Pierpaolo Triani 354 Piacenza-Bobbio | Gioele Anni 455 Lodi | Luca Marcelli 296 Ascoli Piceno |
Lucio Turra 302 Vicenza | Michele Tridente 391 Tursi-Lagonegro | Maurizio Tibaldi 269 Alba |
Nicola De Santis 168 Cosenza-Bisignano | Michele Azzoni 278 Venezia | Emanuele Lovato 269 Verona |
Maria Grazia Vergari 450 Otranto | Luisa Alfarano 342 Locri-Gerace | Claudia D’Antoni 297 Cefalù |
Paola Panzani 208 Milano | Sara Vielmi 259 Reggio Emilia-Guastalla | Annamaria Bongio 250 Como |
Anna Maria Basile 158 Andria | Sara Falco 237 Nola | Maria Rosaria Soldi 163 Napoli |
Renato Meli 155 Ragusa | Sonia Rotatori 142 Senigallia | Matteo Sabato 210 Brindisi-Ostuni |
La XVI Assemblea Nazionale si è conclusa con il Messaggio al paese La promessa dell’Azione Cattolica Italiana. Un’associazione popolare in cammino verso tutte le periferie, con il quale ribadisce un’Azione Cattolica “Tra la gente, con la gente, per la gente, dalla gente. Sapendo che ciò che abbiamo da imparare è più di ciò che abbiamo da dare. Ed è tra l’altro questo uno dei segreti dell’educare, opera primaria dell’associazione che qui abbiamo confermato e rilanciato. Un educare che ha il punto di partenza nell’accoglienza, nell’ascolto, nel desiderio di camminare e crescere insieme come cristiani e cittadini. Promettiamo alla Chiesa e al Paese di offrire a ogni parrocchia, nei borghi, nelle periferie, nei grandi centri urbani, gesti concreti e ordinari di vicinanza umana”.