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Imparare a dire NOI – Scuola, Alleanze, Processi

DIARI DI AC - WEB

Luisa Sturiano
Luisa Sturiano

Sabato 4 Marzo 2017 presso la Domus Mariae nell’aula Barelli si è tenuto il Convegno Scuola “IMPARARE A DIRE NOI – Scuola, Alleanze, Processi”. Ho avuto la possibilità e la fortuna di partecipare a questo evento che ha visto l’Azione Cattolica Italiana, associazione ecclesiale di laici impegnati, fedele al compito di educare le generazioni al senso “del bene, del bello, del vero”, così come chiesto dallo stesso Papa Francesco al mondo della scuola.

L’Associazione tutta esprime e testimonia al suo interno quest’attenzione al delicato, ma al tempo stesso bellissimo, mondo della scuola, attraverso il Movimento Studenti (MSAC) e il Movimento di Impegno Educativo (MIEAC).

Ho vissuto quest’esperienza nella doppia veste di tesserata all’Azione Cattolica da più di vent’anni ormai, e da docente di arte presso un Liceo Classico della Capitale.Convegno scuola

Abbiamo cominciato i lavori con il saluto, sempre preciso e puntuale, ma al tempo stesso caloroso e “di famiglia” del nostro Presidente Nazionale Matteo Truffelli , che ci ha ricordato come la scuola ci sta a cuore, come essa occupi un posto centrale nella vita di ogni uomo e di come debba tornare ad occupare un posto fondamentale nel dibattito e nell’interesse della Comunità nazionale.

Si sono poi susseguiti gli interventi di persone attive a vario titolo nel mondo della scuola di oggi; il Prof. Giovanni Zen, Preside del Liceo Ginnasio “G.B. Brocchi” di Bassano del Grappa e la Prof.ssa Maria Luisa Ierace, Docente del Liceo Classico e delle Scienze Umane “Anco Marzio” di Ostia. In entrambi gli interventi si avvertiva quella carica, tipica dell’insegnante che crede fermamente in quello che fa, e lo costruisce giorno dopo giorno, senza declamare facili spot o tipiche frasi di circostanza; ma anzi analizzando con lo spirito dello studioso, le criticità e i punti di forza della scuola di oggi.

Anche io, dal mio piccolo punto di vista, credo fermamente che la scuola oggi più di ieri, si fondi su solide radici, su alunni, famiglie e docenti che si stimano reciprocamente, e non in virtù dell’autorità dei ruoli, ma per una reale consapevolezza dell’autorevolezza relativa ai ruoli, e che hanno un unico scopo: la crescita, non solo in termini nozionistici, ma globali della persona, della cultura e della coscienza di sé.

Il terzo intervento è stato dello studente del Liceo Scientifico “Galilei” di Voghera Matteo Limoncini, che, come solo un ragazzo della sua età è capace di fare, ha parlato con una semplicità disarmante della sua esperienza scolastica e ci ha lasciati pieni di dubbi positivi e di speranze riguardo al futuro, con un accorato appello verso noi insegnanti, chiedendoci di non lasciarli da soli, di continuare a crederci e di essere esempi e fari per una adolescenza che purtroppo di punti di riferimento ne ha sempre meno. Confesso che conservo perfettamente nella mia memoria le parole di questo ragazzo, che potrebbe essere un mio alunno, e il tono della sua voce.

L’ultimo intervento in scaletta è stato a due voci, e cioè quello del nostro Presidente Diocesano di AC Francesco Crinelli, che insieme alla moglie Chiara Sutera, ha incantato il pubblico manifestando una complicità di famiglia, una consapevolezza del ruolo di genitori, sicuramente frutto di un dialogo e di un confronto costante.

La loro doppia veste di genitori e di professionalità della scuola, ha permesso loro di approcciarsi al tema in modo diretto e di raccontarci l’esperienza quotidiana come attori delle due agenzie educative più importanti per i nostri ragazzi, cioè la famiglia e la scuola.

Unica nota stonata del dibattito del mattino è purtroppo l’assenza di interlocutori del Ministero dell’Istruzione, che avrebbero potuto o almeno avrebbero dovuto tentare di dare risposte istituzionali alle tante domande provenienti dal mondo della scuola, lì rappresentato seppur in piccola parte.

Nel pomeriggio si sono tenuti i laboratori, suddivisi in quattro macro tematiche. Io ho scelto di partecipare alla tavola rotonda sulla didattica innovativa; le altre possibilità erano l’alternanza scuola lavoro, la didattica dell’inclusione e i bisogni educativi speciali.

All’interno dei laboratori c’è stato un momento di riflessione personale al quale è seguito il momento del confronto; sono emerse diversi modi di pensare e di “fare scuola”, ma un’unica grande passione e una forte volontà di spendersi completamente per gli alunni.

Terminati i laboratori ci siamo riuniti per le conclusioni, tra tutte la più importante che mi sento di citare è che la “buona scuola” la fanno i buoni insegnanti, quelli che, malgrado tutte le possibili cose negative che gli possono stare intorno, non si stancano mai, mattina dopo mattina, di guardare negli occhi i propri alunni, chiedere loro come stanno e chiedere a se stessi :”cosa posso fare io oggi per queste giovani vite in formazione?”, questa è la nostra vocazione, questo è il nostro mestiere, ed è il mestiere più bello del mondo.

 

Roma 13 Marzo 2017

Prof.ssa Luisa Sturiano

Presidente parrocchiale Azione Cattolica Chiesa Madre – San Tommaso Becket – Marsala

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