La solidarietà della Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana a don Luigi Ciotti
La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana esprime solidarietà e vicinanza a don Luigi Ciotti, destinatario in queste ultime settimane di ripetute, ignobili minacce mafiose per il suo impegno civile e appassionato alla guida di “Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” da lui ispirata, e a cui con orgoglio e impegno aderisce anche l’AC.
Don Luigi Ciotti ha la colpa di chi spende la propria vita denunciando i tanti, troppi tentacoli attraverso i quali la piovra mafiosa soffoca il nostro Paese. Il suo servizio di uomo e di prete per la costruzione del bene comune, il suo amore per le periferie della legalità, la sua collaborazione con le istituzioni democratiche, la sua lotta contro coloro che rubano speranza e futuro a tanti nostri concittadini, il suo narrare e testimoniare la sofferenza delle molte vittime e delle loro famiglie, sono l’ostacolo più efficace e dunque più temuto contro tutte le mafie e i loro sporchi affari.
Impegnata da sempre nella formazione agli stessi valori di legalità e giustizia che ispirano l’attività di don Luigi Ciotti, l’Azione Cattolica è anche oggi al suo fianco. Ci sentiamo anche noi “sbirri”. Lo siamo oggi e lo saremo domani poiché dopo quanto accaduto ancor di più sentiamo forte la necessità di spenderci per educare le coscienze alla legalità, all’amore per il proprio territorio, al servizio volto alla costruzione della speranza, al riscatto dall’indifferenza.
Continuiamo, a fianco di don Luigi, sicuri della vittoria. Poiché, come ci ha ricordato Giovanni Falcone, «La mafia è come tutte le cose umane: ha un inizio e anche una fine. Oggi è possibile annientarla. Il che non significa che ciò sia facile, o dietro l’angolo. Avverrà soltanto se, accanto ai rappresentanti dello Stato, a fare terra bruciata intorno ai criminali ci saranno tantissimi imprenditori, giovani, genitori, maestri, cittadini».
Tantissimi “sbirri” coraggiosi, donne e uomini come don Luigi Ciotti.
Roma, 30 marzo 2017
Ufficio Stampa Azione Cattolica Italiana